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AS. Sorge e Costa: cattolici e nuova partecipazione

Sul numero di luglio di “Aggiornamenti sociali” P.Giacomo Costa e P.Bartolomeo Sorge commentano i risultati di amministrative e referendum «Non è vero che gli italiani non ne possono più della politica tout court». I risultati delle tornate elettorali di maggio e giugno lo hanno ampiamente dimostrato, e il Direttore di Aggiornamenti Sociali, p. Giacomo Costa, nell’ editoriale di questo mese tenta di andare a fondo delle radici di questo «vento nuovo». Osservando gli eventi di questi ultimi mesi, è emersa nei cittadini «una grande voglia trasversale di partecipazione» alla vita del Paese, spinta dal desiderio «di riappropriarsi della vita democratica del Paese, una sorta di “ritiro” della delega» consegnata ai partiti, dai quali ormai gli elettori hanno dimostrato di essere distanti. Quello che ha caratterizzato la grande partecipazione degli elettori, passata attraverso i canali non convenzionali del web 2.0 e del passaparola, è stato il sentimento di «poter contare, di poter dare un contributo, per quanto piccolo, ma determinante, per cambiare il volto delle città». Un’esperienza che è stata un patrimonio prezioso, a cui tornare ad attingere nei momenti di oscurità, anche per non lasciarsi ingannare da chi ha tentato di annettersi una vittoria che, invece, non ha indossato il cappello di nessuno. Lo ha dimostrato la piazza milanese in festa per l’elezione del nuovo sindaco Pisapia, una festa di tutti e senza estremismi. Lo ha dimostrato la partecipazione al referendum di oltre 27 milioni di italiani, molti dei quali sono andati a esprimere il loro pensiero, nonostante le indicazioni contrarie dei vertici di alcuni partiti. Sono eventi, conclude p. Costa, «che interpellano anche i cattolici», non perché «battezzino frettolosamente il nuovo vento della politica italiana, ma perché partecipino al discernimento collettivo dei segni di questi tempi», con il compito che è proprio dei cristiani: «interpellare le coscienze facendo emergere quei nodi che costituiscono la discriminante tra l’impegno autentico a favore di tutto l’uomo e di tutti gli uomini e la strumentalizzazione retorica del lessico dei diritti della libertà». P. Bartolomeo Sorge , direttore emerito della Rivista, commenta i risultati elettorali evidenziando come ne emerga un messaggio politico chiaro sia per il centro-destra, che vede in una crisi sempre più evidente il legame Berlusconi-Bossi e l’evidente scollamento dei due leader dalla base dei loro elettori, sia per il centro-sinistra e le forze di opposizione, che appaiono «scoordinate tra loro» e che invece di «cullarsi sugli allori, è bene che scendano con i piedi per terra, e facendo tesoro della lezione impartita dalla società civile si diano subito da fare per creare un’alternativa credibile al Governo Berlusconi». La conferma di questa partecipazione della società civile è arrivata dagli esiti dei referendum, che hanno raggiunto il quorum in tutte le Regioni, «nonostante gli sforzi del Governo per boicottarli». Berlusconismo e leghismo, la cui confluenza ha dato vita a una cultura politica «in aperto contrasto con punti sostanziali della visione cristiana e della dottrina sociale della Chiesa», nonché con i principi fondamentali della Costituzione, mostrano la corda. I cittadini, attraverso il voto referendario, non hanno votato per i partiti ma «per riaffermare quei valori morali e ideali disattesi e contraddetti dalle leggi varate da chi oggi guida lo Stato». Come cristiani, conclude p. Sorge, «non possiamo fare a meno di accogliere con grande soddisfazione e con grande speranza questi segnali di cambiamento», mantenendo tuttavia sempre un atteggiamento critico e non ideologico, che deve essere caratteristica propria di ogni cristiano, quale che sia lo schieramento cui appartiene.

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