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Accademie e premi nei collegi della Compagnia di Gesù

Quanti di noi hanno partecipato alle gare di verbi o tabelline a scuola? Nei collegi della Compagnia di Gesù non c’erano caramelle in palio, né gare di matematica, ma esistevano le accademie ed i premi.

Oltre alla consueta votazione che gli allievi ricevevano da parte dei professori, per interrogazioni, dettati e composizioni, erano previste nei collegi le premiazioni annuali.

Queste avvenivano a fine anno scolastico e prevedevano l’assegnazione di un premio – spesso simbolico o costituito da medagliette con effigi della Madonna o di santi – al miglior alunno distintosi per ogni materia d’insegnamento, in ogni classe, per i migliori erano previste anche esibizioni con declamazioni di poesie o lettura di propri componimenti.

Inoltre, in queste occasioni, venivano consegnati gli attestati agli studenti che avevano passato gli esami o che si erano diplomati.

Veniva organizzata una cerimonia, a cui prendevano parte i genitori, la comunità scolastica tutta, i gesuiti.

La rubrica ha già trattato delle accademie e degli specimena in riferimento al collegio di Scutari dove i componimenti presentavano una grafica particolarmente curata.

Abbiamo tracce di questi eventi nei collegi di diverse province, tra Ottocento e Novecento.

Durante l’anno, l’interrogazione andata a buon fine non era rilevante soltanto ai fini della valutazione dell’alunno ma era fondamentale per un appuntamento settimanale a cui i ragazzi tenevano molto: la gita ed il cinematografo.

Prima dell’avvento della tecnologia, mezza giornata o una intera- a settimana – erano destinate allo svago dei ragazzi, portati in località vicino al collegio per una scampagnata con merenda o pranzo, talvolta anche a cavallo.

Ma già dagli anni dieci del Novecento, in diversi collegi l’uscita settimanale fu destinata al cinematografo, che tanto suscitava l’interesse dei ragazzi prima con i primi cortometraggi muti, poi – con il passare dei decenni – con veri e propri film.

Ogni allievo riceveva una volta a settimana una piccola scheda colorata, a seconda del suo rendimento, solo un colore – in alcuni collegi il bianco, in altri il rosa – assicurava il premio dell’uscita, mentre quella rossa o nera, indicava il divieto di uscita, perché il rendimento era basso o per qualche infrazione commessa.

Tutto concorreva alla scelta tra una scheda o l’altra: il voto riportato alle interrogazioni, il comportamento in classe e nel dormitorio, eventuali marachelle.

Chi non veniva al cinematografo restava in collegio a studiare, meditando sulle proprie malefatte.

Questo non escludeva però che chi avesse saltato qualche gita, non potesse ricevere a fino anno il premio per essersi particolarmente distinto in determinate materie.

 

In occasione della premiazione finale, il collegio provvedeva a far stampare dei libretti ricordo dell’evento, che riportavano i nomi degli alunni festeggiati, una copia veniva regala a ciascuno di loro ed una è stata conservata tra le carte dell’archivio.

Si tratta di una fonte piuttosto utile per i nostri ricercatori, sia per studiare la storia della pedagogia ma soprattutto per verificare i nominativi dei convittori, spesso elencati per intero classe per classe, con il nome del vincitore per materia.

In assenza degli elenchi dei convittori, questa fonte può aiutare a ricostruire i percorsi scolastici di ex alunni, mentre la documentazione del collegio consente di ricostruire l’organizzazione delle accademie e premiazioni ma anche l’intero anno scolastico.

Nella foto potete vedere alcuni esemplari di schede per alunni meritevoli ed i libretti stampati per le premiazioni del Collegio Fagnani e del Collegio Vida esistiti tra metà Ottocento ed il primo decennio del Novecento, a Cremona e gestiti dalla Compagnia di Gesù.

 

 

                                                                                                                      Maria Macchi