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Gesuiti News Sociale A Trento, una riflessione sul tempo presente
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A Trento, una riflessione sul tempo presente

Le preferenze apostoliche universali dei gesuiti

Pensare ed agire a favore dei più deboli e per il bene della nostra società

Il processo di condivisione e sviluppo di pensiero rispetto al tempo particolarmente turbato dello scenario politico e sociale, avviato prima di Natale dalla Fondazione Sant’Ignazio di Trento con i venti enti aderenti che la costituiscono, sta dando i primi frutti interessanti. Giovedì scorso, 35 persone fra presidenti, coordinatori ed operatori coinvolti nella fase precedente, (si veda Il tempo di ritornare alla profezia scomoda su GesuitiNews) si sono ritrovati per provocare e prendere posizione, condividendo una lettura critica rispetto a quello che sta avvenendo attorno a noi.

Le riflessioni si sono sviluppate a partire dai testi prodotti dagli enti aderenti e arrivati nelle scorse settimane alla Fondazione; testi che si sono focalizzati su: 1) l’orizzonte sociale, politico e culturale, 2) l’orizzonte dei destinatari di chi opera nel sociale, 3) l’orizzonte delle organizzazioni (minacce e opportunità circa finanziamenti, conflittualità, nuove strategie ecc.). Un prezioso dossier di una fitta quindicina di pagine che presentano uno spaccato di quanto sta avvenendo sul territorio trentino e non solo, con molte preoccupazioni ma anche con piccole luci.

È stata una serata all’insegna dell’incontro, dell’ascolto e del lavoro insieme. Una riflessione collettiva arricchita dall’intervento di Daniele Frigeri, economista, già segretario generale del Jesuit Social Network, e attualmente direttore del Centro studi di politica internazionale (http://www.cespi.it). Invitato come osservatore esterno, Frigeri ha avuto il delicato ruolo di accompagnare i presenti nell’oggettivare ed anche evidenziare i punti salienti degli spunti emersi, per arrivare a scegliere gli orientamenti propri del mondo di Villa sant’Ignazio.

Se, come ha detto il padre Alberto Remondini SJ: “tutto non è più come prima”, un discernimento in comune come quello avviato a Trento può aiutarci a capire meglio “come non rimanere gli stessi”, per stare efficacemente dalla parte dei più deboli, per il bene della società. A partire da queste riflessioni stiamo preparandoci ai prossimi passi.

 

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