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Esercizi spirituali: istruzioni per l’uso

La pratica degli esercizi spirituali caratterizza l’ordine dei gesuiti, poiché fu lo stesso S. Ignazio a idearli e a diffonderli, non solo presso i suoi confratelli e con religiose e religiosi, ma con tutti i fedeli. Tra i gesuiti che hanno scritto su questo tema, dedicandosi per anni alla pratica degli esercizi, si annovera anche S. Francesco De Geronimo. Nell’archivio storio di Provincia si conserva un corpus di circa 127 documenti del santo: si tratta di appunti, testi di omelie e predicazioni, che sono stati recentemente riordinati e descritti in inventario.

Moltissimi gesuiti, successori di S. Ignazio, dedicarono la propria vita religiosa alla diffusione degli esercizi spirituali, in qualità di guida agli esercizi spirituali, un ruolo che oggi è affidato anche ai laici.

Gli esercizi spirituali non riguardano solamente la sfera religiosa o spirituale ma soprattutto la capacità di orientarsi in difficili e cruciali decisioni della propria vita, spirituale, personale, lavorativa.

Tra i gesuiti che hanno scritto su questo tema, dedicandosi per anni alla pratica degli esercizi, si annovera anche S. Francesco De Geronimo.

Oggi entriamo nel modo degli esercizi spirituali grazie ad un documento conservato nell’archivio storio di Provincia e compreso in un corpus di lettere del Santo.

S. Francesco De Geronimo fu molto noto, e apprezzato, durante la sua vita per lo zelo con il quale si dedicava alle predicazioni nelle strade, a Grottaglie come a Napoli e in tante altre città del sud Italia.

Nel nostro archivio si conserva un corpus di circa 127 documenti di S. Francesco De Geronimo, si tratta di appunti, testi di omelie e predicazioni, che sono stati recentemente riordinati e descritti in inventario. Il corpus costituisce una felice eccezione dal punto di vista della periodizzazione, infatti il nostro archivio storico conserva quasi esclusivamente carte prodotte dal 1814 in poi, ovvero dalla cosiddetta “Nuova Compagnia”, poiché a causa della soppressione dell’Ordine, avvenuta nel 1773 la documentazione archivistica fu incamerata dagli Antichi Stati Italiani.

Tra queste carte “superstiti”, colpisce la presenza di un documento, in parte riprodotto in foto, su cui ci soffermiamo oggi: “Istruzioni per chi vuole fare gli esercizi spirituali”, dalla lettura del documento sembra trattarsi di istruzioni per un ordine religioso femminile, poiché S. Francesco de Geronimo, in qualità di padre spirituale, aveva modo di assisterne diversi.

Vediamo i passaggi più salienti della “Prattica degl’esercizi spirituali per chi ne vuol cavar profitto”

Dopo aver serrato le grate, dovrebbe “Esserci gran silenzio in modo che non si parli, se non per il solo necessario e questo a voce bassa”

Inoltre “Dopo la meditazione mattina e sera, senza parlare, [ci] si ritira solitaria a riflettere alli lumi avanti nella meditazione, almeno per un quarto d’ora, e si scriva qualche sentimento, che più l’averà compunto il cuore acciò se ne serva nelle tentazioni.

Quindi “Si deve ogni giorno fare mezz’ora d’esame sopra le seguenti cose: si esaminarà come si porta [come ci si comporta] con Dio nell’adempiere gli obblighi di gratitudine, alla Creatione, conservazione e redentione,

Come si porta con sé stessa, se ha carità prima per le cose dell’anima, o spirituali, o più presto per le corporali […]

Come si porta con il prossimo, se have avversione ad’alcuna se tal’ hora l’escano ingiurie, o bestemmie, se have troppo attacco disordinato con alcuna o odio.

Come si porta nell’obedienza, se è puntuale all’esecuzione degli ordini dei Superiori, così di dentro come di fuora […]

Come si porta nell’angelica virtù della castità […], come nella povertà […], come si porta nelli sacramenti […]

Naturalmente queste istruzioni sono state pensare per un contesto diverso da quello odierno e per delle terminate fruitrici, le suore, ma alcuni passaggi di questa istruzione caratterizzano gli esercizi spirituali ancora oggi.

                                                                                                                      Maria Macchi