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Il Magis per la Campagna “Fossil Free”

La Fondazione Magis aderisce alla Campagna Disinvestimento lanciata dal Movimento Cattolico Mondiale per il Clima. Dopo l’adesione della Provincia Eum, nel 2016, e di altre opere della Compagnia, anche il Magis sostiene l’impegno di disinvestimento da combustibili fossili più volte sollecitato dal Papa.

ll prossimo annuncio di disinvestimento congiunto avverrà il 18 maggio, in occasione della Settimana Laudato Si’ (16-24 maggio), quando le comunità cattoliche di tutto il mondo celebreranno il quinto anniversario dell’enciclica Laudato Si’.

In una lettera del 29 aprile, giornata in cui si celebra la patrona d’Europa Santa Caterina da Siena, padre Renato Colizzi, presidente Magis, illustra le motivazioni dell’adesione al direttore esecutivo della Campagna Tomás Insua. «La Fondazione Magis, in quanto opera missionaria della Compagnia di Gesù, è profondamente e dolorosamente consapevole della grandi sofferenze in cui versano tante persone e comunità in diversi contesti culturali e politici (cfr. il nostro documento programmatico “Immigrazione e sviluppo: cosa ne pensa la Fondazione Magis” ).

Con i nostri amici e partner in Africa, Asia e America Latina condividiamo il difficile cammino verso “un mondo casa comune dove si possa celebrare la vita oltre la povertà, la violenza e la corruzione” (cfr. la nostra visione). Siamo gioiosamente grati della grande ricchezza umana e spirituale di cui il nostro mondo adornato nelle diversità delle lingue e delle culture, ma siamo anche tristemente angosciati per le gravi aggressioni a cui questo mondo è quotidianamente sottoposto. Il Magistero dei Sommi Pontefici, a cui la minima Compagnia è legata con uno speciale vincolo di filiale devozione e obbedienza, dalla Populorun Progressio fino ai recenti insegnamenti della Laudato Sì, è per noi fonte inesauribile di ispirazione e sprone di perseverante impegno.

Siamo una Fondazione piccola e relativamente poco influente, ma siamo contenti di poter collaborare con tanti altri per dare il nostro contributo al cambiamento possibile dei nostri modelli di vita e di consumo. La Campagna sul disinvestimento da combustibili fossili è quindi per noi un’opportunità a cui non vogliamo rinunciare.

Il nostro impegno nel campo dell’advocacy ci ha aiutati a capire che bisogna praticare un esigente discernimento affinché i beni della creazione siano davvero destinati al bene di tutti. Le risorse naturali, così spesso causa di conflitti e destabilizzazione di estese regioni, devono essere usati per la dignità di ogni persona e di tutta la persona, a cominciare dai diritti più basilari, in particolar modo della salute e della educazione. L’estrazionismo, che non è un male in sé tutt’altro è occasione di progresso e di vita dignitosa per interi paesi, diventa invece “selvaggio” quando perde il legame con quei principi etici massimi che la Dottrina Sociale della Chiesa indica nel bene comune e nella destinazione universale dei beni della creazione. Speriamo quindi che l’impegno della Campagna da voi proposta porti ad una riflessione trasparente sui vari siti di estrazione per fermare al più presto ogni violazione dei diritti umani e garantire una pratica delle estrazioni di materie prime, e dalla conseguente lavorazione, che benefichi le popolazioni locali senza offendere il loro habitat naturale. Attualmente, proprie alla luce delle riflessioni appena condivise, il Magis ha già investito il 100 per cento delle proprie risorse finanziarie in investimenti etici (Banca Etica sgr) e intende, aderendo alla Campagna, impegnarsi a non investire nel futuro in compagnie che commercino con combustibili fossili.

Inoltre la Fondazione si rende disponibile per ogni tipo di azione di comunicazione e sensibilizzazione che si ritenga opportuno per generare un cambiamento nelle nostre abitudini, stili di vita e visione del mondo».

Abbandonare i combustibili fossili prendendo un impegno di disinvestimento è ora più che mai un gesto profetico. In questo momento di crisi, come persone di fede, dobbiamo cogliere questo momento di incertezza per diffondere la speranza, compiere scelte profetiche che aiuteranno a costruire un futuro migliore, a promuovere una nuova economia inclusiva e sostenibile. Il dramma del coronavirus ci sta ricordando quanto sia importante investire nella resilienza delle nostre comunità, piuttosto che finanziare una economia estrattiva che danneggia il Creato e colpisce in misura maggiore i più vulnerabili.

L’iniziativa è nata facendo seguito all’appello di papa Francesco per una urgente conversione ecologica che comporta, tra l’altro, un processo di disinvestimento dai combustibili fossili. I primi ad aderire nella Compagnia di Gesù sono stati i gesuiti del Canada. Disinvestire dai combustibili fossili significa rispondere all’appello del Papa “la tecnologia basata sui combustibili fossili deve essere sostituita progressivamente e senza indugio” (LS 165), per una responsabilità individuale e collettiva nel promuovere la giustizia climatica.
I vescovi cattolici da tutti i continenti hanno fatto eco a questo appello chiedendo di “porre fine all’era dei combustibili fossili… fornendo a tutti l’accesso affidabile e sicuro alle energie rinnovabili” (Dichiarazione dei Vescovi per COP 21), e centinaia di Chiese ed organizzazioni cattoliche di tutto il mondo hanno già accolto positivamente l’invito al disinvestimento.

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