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Gesuiti News Turchia. Bizzeti: “In attesa di sviluppi, speriamo nel dialogo”
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Turchia. Bizzeti: “In attesa di sviluppi, speriamo nel dialogo”

La piccola comunità cristiana della Turchia vive con apprensione queste ore difficili che sta attraversando il Paese. La speranza è che non si imbocchi la strada del radicalismo islamico ma si conservi il tradizionale rispetto per la laicità. Per Radio Vaticana il giornalista Luca Collodi ha sentito padre Paolo Bizzeti, vicario apostolico di Anatolia.

“Per noi la vita scorre tranquilla. C’è stato soltanto un episodio a Trebisonda, dove hanno danneggiato i vetri della Chiesa e della casa parrocchiale con dei sassi. Ma questo – diciamo – succede periodicamente, quindi non è una particolare novità”.

D. – Si può pensare ad un rinnovato dialogo tra partito di maggioranza di ispirazione islamica e l’opposizione laica?

R. – Spero proprio di sì e spero che il partito di maggioranza, che indubbiamente ha un’ispirazione fortemente islamica, sia anche capace di dialogare con le minoranze.

D. – Come vive questo momento la società turca?

R. – In questo momento, mi sembra che le persone con cui sono in contatto stiano cercando di capire che cosa sta succedendo. Sono state annunciate queste misure molto drastiche. Bisogna vedere, però, sicuramente, come evolvono le cose. Mi sembra, dunque, prematuro trarre delle conseguenze in questo momento. Certo, c’è la rabbia per un golpe che non è sicuramente il modo con cui si possono risolvere le cose. Passato il momento caldo, dunque, penso tutto tornerà ad un livello ragionevole.

D. – C’è il rischio di una guerra civile nel Paese?

R. – Mi sembra che non ci sia questo pericolo. Certamente, c’è la questione curda, che da anni è una spina nel fianco e crea problemi non piccoli e certamente questo golpe purtroppo ha scatenato le passioni. Bisogna vedere quindi come le cose evolvono. In questo momento, mi sembra, sarebbe azzardato fare previsioni su periodi di medio termine. Sicuramente la situazione è tesa e ci sono questi arresti, licenziamenti e così via. Vediamo un poco…

D. – Mons. Bizzeti, è in contatto con sacerdoti e parrocchie della comunità cristiana in Turchia?

R. – Sì, sì. Se è per questo, diciamo che siamo tutti ben collegati. La situazione è tranquilla nelle parrocchie. Certamente si sono dovute sospendere alcune iniziative, perché le famiglie sono preoccupate. Dovevamo fare il campo con i ragazzini, ma abbiamo dovuto sospendere tutto per gli ovvi motivi del momento.

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