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Scutari. Il progetto giovani del Magis per l’Albania

Il Magis torna a impegnarsi in Albania. Nelle scorse settimane, la fondazione ha lanciato un nuovo progetto per creare nell’istituto dei gesuiti di Scutari un nuovo spazio dedicato agli studenti. Si tratta di un’area che verrebbe attrezzata a giardino nella quale gli studenti potranno trovare un ambiente accogliente dove incontrarsi. Nella realizzazione verranno coinvolti anche i ragazzi che parteciperanno disegnando un murales e curando, successivamente, gli spazi comuni.

Sostenendo questo progetto, il Magis vuole mantenere vivo il rapporto con l’Albania. Un impegno che risale al 1991 quando, dopo il crollo dell’intransigente e violento regime comunista di Enver Hoxha, la Compagnia di Gesù è tornata nel Paese delle Aquile. Qui i gesuiti hanno pensato di dare un contributo alla rinascita della piccola nazione attraverso progetti educativi. E da allora ha continuato a investire nell’istruzione. Affiancati, appunto, dal Magis.

Nel 2014 i gesuiti hanno dato vita a una scuola materna nel quartiere degradato di Kombinat, a Tirana. Ai bambini albanesi viene offerta la possibilità di crescere serenamente in un ambiente sicuro e stimolante. Allo stesso tempo, i genitori sanno di poter contare su un’istituzione seria a cui affidare i figli e possono dedicarsi a occupazioni continuative che garantiscono loro le entrate necessarie per mantenere la famiglia.

L’impegno dei gesuiti ha interessato anche Scutari, la più importante città dell’Albania settentrionale. Qui, a partire dagli anni Duemila, hanno invece costruito una scuola che ospita 600 alunni. L’istituto prende il posto dell’antico Collegio Saveriano dove, prima dell’avvento del comunismo, insegnavano il gesuita albanese Atë Pjetër Meshkalla (dal quale la nuova scuola ha preso il nome) e i padri Giovanni Fausti e Daniel Dajani. Tre martiri cristiani che nel 1945, dopo tre mesi di carcere e un processo sommario, furono giustiziati davanti a un plotone di esecuzione.

Oggi l’istituto è una scuola moderna completamente ristrutturata. È frequentato da musulmani, cattolici, ortodossi, selezionati non in base al credo religioso, ma alle capacità e alle attitudini individuali. Non si seleziona nemmeno sulla base del ceto sociale. Vi sono figli di contadini, artigiani, commercianti, tagliaboschi, falegnami, cioè ragazzi di ogni estrazione sociale. L’edificio è composto di tre blocchi nuovi che ospitano aule di informatica, laboratori di fisica, biologia, chimica, tecnologia, lingue straniere. La biblioteca contiene i libri di consultazione. Nella struttura vi sono 18 classi con, mediamente, 26 alunni ciascuna. Gli insegnanti sono 48, quasi tutti laici. Dei 164 maturati nel 2014, il 99,9% ha avuto accesso all’università.

Negli anni, il Magis ha offerto un grande contributo all’istituto partecipando alla raccolta dei fondi per la sua costruzione, organizzando la formazione dei docenti e offrendo corsi di educazione. In queste settimane ha poi lanciato il progetto per allestire gli spazi esterni destinati agli studenti. Sostenendo questa iniziativa, il Magis vuole mantenere vivo il rapporto con l’Albania e contribuire, in questo modo, alla sua crescita sociale.

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