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Roma. Papa Francesco al MEG: non dimenticate l’incontro con Gesù

«Ricordati di Gesù Cristo!» (2Tim 2,8a). Con queste parole di S. Paolo, lo scorso 7 agosto, Papa Francesco ha invitato i circa 1400 giovani del Movimento Eucaristico Giovanile internazionale, radunati a Roma per celebrare insieme il 100° anniversario della fondazione, a rimettere al centro della loro vita e del loro cammino di fede l’incontro con Gesù.

Nell’udienza particolare tenutasi in Aula Paolo VI in occasione del primo Convegno Mondiale del MEG, si è svolto un dialogo a tratti molto familiare – e in pieno “stile MEG” – tra il Santo Padre, i giovani provenienti da 34 Paesi dei 5 continenti e circa 200 famiglie dell’Associazione “Amici del MEG Italia”. Un’esperienza di gioia e di pienezza, vissuta con emozione e grande coinvolgimento.

Rispondendo a braccio alle domande dei ragazzi, Francesco ha sottolineato la necessità, per ogni cristiano, di fondare la vita sulla relazione personale con il Signore, cercandolo «nella preghiera, nell’Eucaristia, nella vita quotidiana, nella responsabilità dei propri compiti e anche nell’andare verso i più bisognosi», perché Gesù è lì che si farà sentire!

Riecheggia nelle sue parole l’invito di Sant’Ignazio di Loyola – riferimento per la spiritualità del Movimento – a parlare con Gesù «come un amico parla ad un amico: un’amicizia è sempre a due e Gesù si manifesta con la sua pace e nello stupore della sua presenza. Incontrare Gesù è una parola da non dimenticare!».

Sono molteplici i temi che poi il Papa ha toccato nel suo intervento: dalle tensioni familiari ai conflitti irrisolti, dai segni di speranza del mondo contemporaneo all’importanza di riscoprire la profondità dell’Eucaristia. Ha suggerito di individuare, attraverso l’ascolto interiore, «le tensioni della propria vita» senza ricercarle per se stesse, ma impegnandosi a superarle attraverso il dialogo. Questo, tanto in famiglia quanto nel gruppo di amici, è lo strumento che aiuta a trovare una strada per camminare insieme, senza che nessuno sia costretto a rinunciare alla propria identità.

Allargando lo sguardo a una visione più universale (i giovani presenti appartenevano a 4 diversi gruppi linguistici: circa 500 i ragazzi italiani, 400 gli anglofoni, 300 i francofoni e 200 tra spagnoli e sudamericani) il Papa ha ricordato che «anche i conflitti possono farci bene, perché ci fanno capire le differenze», orientandoci verso una loro soluzione, che egli ha individuato nella ricerca costante dell’unità e della pace. Ecco perché ha invitato i giovani del Movimento Eucaristico Giovanile, in una prospettiva che tiene insieme fede e giustizia, a fissare lo sguardo su tutti i conflitti non risolti, sollecitando alla responsabilità e all’impegno concreto.

Al MEG, sezione giovanile dell’Apostolato della Preghiera, fondato sulla centralità dell’Eucaristia, Francesco ha infine chiesto di riscoprire la profondità del mistero eucaristico, per diventare sempre di più uomini e donne capaci di «cercare e trovare Dio in tutte le cose».


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