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P. Arturo Sosa e i giovani rifugiati del Centro Astalli

In occasione delle celebrazioni della Giornata del migrante e del rifugiato istituita dalla Chiesa Cattolica (15 gennaio) e dedicata, quest’anno, ai minori migranti, padre Arturo Sosa, neoeletto Superiore Generale della Compagnia Gesù, nel pomeriggio di venerdì 13 gennaio ha incontrato numerosi rifugiati, volontari e amici del Centro Astalli.

Nel corso dell’evento pubblico “Giovani rifugiati: speranza per un futuro di pace” 20 tra rifugiati e migranti di diverse nazionalità hanno formulato un messaggio di pace per il mondo e il loro popolo nella loro lingua di origine e 5 ragazzi e ragazze arrivati in Italia ancora minorenni in fuga da Guinea, Afghanistan, Albania, Siria ed Etiopia hanno condiviso con i presenti le proprie testimonianze di vita.

Nel suo saluto iniziale padre Camillo Ripamonti,  ha detto che prima di recarsi nella chiesa del Gesù, padre Sosa ha visitato la mensa di via degli Astalli “cuore e memoria di oltre 35 anni di cammino del Servizio dei gesuiti per i rifugiati. Ha potuto incontrare e vedere tante persone, richiedenti asilo o rifugiati, alcune appena arrivate, altre che stentano a integrarsi nella nostra società ma che trovano a via degli Astalli un rifugio, e molti volontari e operatori. Ha potuto toccare con mano come seppur tra tante difficoltà, non ultime quelle della burocrazia, si respira un clima bello di umanità in cammino. Oggi per alcune ore ha deciso di camminare fisicamente con noi e questo è molto importante dice la vicinanza e l’attenzione della Compagnia di Gesù al fenomeno delle migrazioni e al dramma dei rifugiati”.
Ripamonti ha poi richiamato il messaggio di papa Francesco per la Giornata, che fa porre l’attenzione quest’anno sui migranti minorenni. “In Italia ne sono arrivati circa 26.000 da soli, non accompagnati da un genitore o da un adulto di riferimento. Il papa sottolinea come tra i migranti…i fanciulli costituiscono il gruppo più vulnerabile perché, mentre si affacciano alla vita, sono invisibili e senza voce. E per questo ci ricorda la necessità di proteggerli, integrarli, e avere per loro uno sguardo lungimirante”.
Nel suo saluto il Generale ha detto che è un “segno importante che la Compagnia di Gesù, con le sue poche forze, accompagni i rifugiati nel mondo”. Padre Sosa, venezuelano, ha raccontato di aver conosciuto nel suo lavoro in America latina molte esperienze simili a quella che vive oggi l’Europa. E ha ribadito che “occorre creare canali sicuri per permettere ai minori” di poter trovare accoglienza in paesi dove i loro diritti sono riconosciuti.
Il Centro Astalli, alla luce della sua esperienza di accompagnamento di minori migranti in diversi contesti d’Italia, chiede a istituzioni nazionali e sovranazionali di: garantire la protezione dei bambini e degli adolescenti migranti, a partire dal loro diritto di chiedere e ottenere asilo legalmente e in condizioni di sicurezza; assicurare tempestivamente percorsi di tutela certi e adeguati; prevedere un sistema di accoglienza organico, con strutture adeguate e diffuse su tutto il territorio nazionale, che consentano da subito l’attenzione individuale indispensabile per avviare percorsi di protezione effettiva e sostanziale. Progettare e finanziare soluzioni durature per l’integrazione, che abbiano come primo obiettivo quello di mettere i minori migranti in condizione di fare scelte consapevoli sul proprio futuro, ben informati di diritti e possibilità e con la tranquillità e la libertà necessaria ad affrontarle.

Un’attenzione specifica merita il fenomeno dei cosiddetti “baby-scafisti”, minori reclutati dalle organizzazioni criminali per guidare le imbarcazioni che trasportano i migranti dalla Libia all’Italia e che dunque si trovano in un ruolo di apparente responsabilità in situazioni di violenza estrema come quelle delle traversate attraverso il Canale di Sicilia. Il Centro Astalli a Catania assiste alcuni di loro e conosce bene l’impatto che questa esperienza ha. La magistratura minorile deve agire con particolare cautela e scrupolo, per individuare tempestivamente i casi in cui i minori sono soltanto delle vittime, reclutate proprio per la loro vulnerabilità e quindi particolarmente bisognosi di tutela, assistenza e riabilitazione.

L’incontro si è concluso con la preghiera per i rifugiati e per i migranti, scritta per l’occasione, recitata da P. Sosa.“Molti di noi arrivano da lontano, sono migranti o rifugiati, hanno seguito la stella della speranza di una vita degna. Per i più il cammino è stato lungo e difficile, spesso disumano, e ancora non è terminato. Molti non ce l’hanno fatta, te li affidiamo, primi fra tutti i bambini e i giovani”, è stato un passaggio della preghiera. “In questo nostro mondo abbiamo un bisogno estremo di pace e di riconciliazione – è proseguita la preghiera -. Vogliamo cercarle insieme alle donne e agli uomini di buona volontà e con te, Signore grande nella pazienza e nella misericordia. Tu sai far nascere grandi progetti da piccole idee, processi importanti da fatti semplici e quotidiani. Siamo consapevoli che abbiamo bisogno della tua fantasia, della tua energia creativa e nonviolenta. Le nostre lingue sono diverse, i nostri linguaggi sono tanti e a volte non ci comprendiamo. Interpretiamo in modo distorto la parola e il gesto di chi è altro da noi. Insegnaci la fiducia che è all’inizio di ogni relazione feconda e di ogni cammino di pace”.

Di seguito il materiale dell’evento:
Giornata del migrante e del rifugiato 2017 per i minori migranti
Testimonianze
Icona e preghiera del rifugiato

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