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Roma. La vita in un quadro: in mostra opere dei rifugiati eritrei

I quadri dei rifugiati eritrei del campo di Mai Aini in Etiopia arrivano in Italia con la mostra “Artists in motion”

Il Jesuit Refugee Service (JRS) è da anni impegnato in attività di educazione e scolarizzazione nel campo profughi di Mai Aini in Etiopia, dove vivono migliaia di profughi eritrei.
Sono molti i progetti di scolarizzazione e di professionalizzazione promossi dal JRS per i rifugiati che una volta arrivati al campo devono fare i conti con la mancanza di prospettive per il loro futuro.
Avviare progetti di arte e artigianato è un modo per dare testimonianza di una crisi umanitaria come quella eritrea, che rischia di essere dimenticata dalla comunità internazionale, nonostante le centinaia di migliaia di persone costrette alla fuga da un conflitto che non riesce a trovare soluzioni durature.
Il Centro Astalli patrocina in Italia la mostra pittorica “Artists in motion”: un’iniziativa del JRS Eastern Africa che vuole far conoscere le storie degli artisti rifugiati che, attraverso le loro opere, raccontano i viaggi delle migliaia di persone in fuga dall’Eritrea.
Sabato 3 dicembre, in coincidenza con l’Open Day dell’Istituto Gonzaga di Palermo, è iniziata l’esposizione della mostra . Il titolo dell’esposizione indica il dinamismo che l’iniziativa vuole sollecitare. Gli artisti eritrei, per lo più giovani che vengono preparati in una scuola d’arte gestita dal JRS all’interno del campo, si propongono come obiettivo quello di far conoscere le loro storie e quelle dei loro cari: tramite i loro racconti vogliono sensibilizzare le persone negli altri paesi, e indurre chi si occupa di regolamentare l’accoglienza, anche dal punto di vista legale, ad adottare politiche più umane nell’accogliere chi intraprende, con enormi rischi, il viaggio della speranza per cercare un luogo sicuro e un futuro dignitoso.
Al termine di alcune settimane di esposizione a Palermo, la mostra verrà portata ed esposta nelle scuole della rete Gesuiti Educazione di Messina, Napoli, Roma, Milano, Torino, e di Scutari in Albania.
L’esposizione è accompagnata da alcune brevi spiegazioni apposte ad ogni opera, e da un manuale che contiene le immagini dei dipinti, degli autori, e una breve spiegazione fornita dagli autori stessi.
Oltre a entrare attraverso le immagini nella realtà dei campi dell’Africa Orientale, i visitatori possono contribuire con una donazione, comprando un manuale o una stampa di un dipinto. Il ricavato verrà devoluto per finanziare le attività educative portate avanti dal Jesuit Refugee Service nei campi profughi in Etiopia, in particolare per finanziare il centro di formazione degli artisti nel campo di Mai Aini, da cui provengono i dipinti.
Responsabile dell’iniziativa presso le scuole ignaziane è lo scolastico Davide Orlandini SJ.
Nella videogallery si possono ammirare alcuni dei quadri che compongono la mostra e degli artisti che li hanno realizzati.

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