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Roma. Giovani: quello spirito che fa la differenza nella vita ordinaria

La testimonianza di un’esperienza intensa di spiritualità e di incontro nel racconto di una giovane partecipante all’esperienza di Magis e GMG

Anche un gruppo di ragazzi italiani appartenenti alla rete dei gesuiti, accompagnati da quattro gesuiti italiani, era presente al Magis 2016 prima e alla GMG di Cracovia a chiusura dell’esperienza. Un gruppo, non numeroso ma ben assortito, di ragazzi provenienti da tutta Italia e non solo, che con una grande grinta e volontà di mettersi in gioco si è cimentato in un’esperienza memorabile, un viaggio on the road, in cui la costante è stata senza dubbio, l’imprevedibilità! Vivere giorno dopo giorno, senza sapere mai cosa aspettarsi, accompagnati costantemente dal calore di Dio, ha reso elettrizzante ogni secondo del nostro cammino da pellegrini. Un vero e proprio cammino, in cui abbiamo sperimentato la provvidenza divina, che nei  momenti di maggiore stanchezza e talvolta scoraggiamento, si è manifestata attraverso piccoli e grandi gesti, e a questo proposito, impossibile non far riferimento alla grande cordialità e ospitalità dei polacchi, che ci hanno coccolato, preoccupandosi sempre che nulla potesse mancarci, o semplicemente salutandoci, sorridendoci  e festeggiandoci per strada.  Nell’esperienza Magis abbiamo riscoperto Dio nella festa,  nei canti e nella condivisione e abbiamo sperimentato la sua potenza e il suo sguardo amorevole negli abbracci e nei sorrisi sinceri di sconosciuti, che abbiamo potuto conoscere nel profondo, scoprendoci accomunati dalla preghiera e dalla ricerca di Dio. Distribuiti nei vari esperimenti,abbiamo coltivato oppure riscoperto nostre qualità e inclinazioni, e ci siamo confrontati con culture e lingue di tutto il mondo, arricchendoci  ma soprattutto allargando i nostri sguardi e i nostri cuori. Abbiamo creato nuovi legami destinati a resistere alla distanza e al tempo. Terminata l’esperienza Magis a Częstochowa e giunti a Cracovia per la Gmg abbiamo fin da subito compreso che le nostre giornate avrebbero avuto un taglio diverso, che sarebbero state più frenetiche, e che in mezzo ad una folla ben più numerosa di pellegrini, avremmo dovuto adeguarci ad una diversa organizzazione delle giornate, lasciandoci trasportare ma senza perdere mai di vista l’ago della bussola. Il primo giorno di permanenza a Cracovia è stata segnata da un’esperienza molto forte, la visita dei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, che ha generato dentro ognuno di noi un turbinio di emozioni diverse, preparandoci all’esperienza della Gmg senza dubbio con maggiore serietà ma anche consapevolezza.
La costante festa lungo i viali, accompagnata da cori e bandiere sventolanti era sempre accompagnata da silenzi religiosi e commozione nei momenti di preghiera, altrettanto gioiosi.
Ogni gruppo di pellegrini era fiero di esaltare il proprio paese ma anche quelli degli altri pellegrini che incontrava per strada, azzerando ogni tipo di discriminazione e disuguaglianza. I giovani della Gmg 2016 hanno fornito al mondo intero un esempio di pace, fratellanza e misericordia, creando una rete fortissima d’amore che intreccia tutto il mondo al suo interno.
Per questo lungo e intenso periodo siamo sfuggiti dalla “paralisi” di cui papa Francesco ci ha parlato, illusoria felicità che troppe volte ci cattura nel suo vortice, e ci siamo lasciati trasportare da una corrente di vita vera, lasciando nel nostro cammino ognuno di noi un’impronta diversa con l’impegno di conservare sempre quello spirito Magis, che nella “vita ordinaria” fa di certo la differenza. Cosa c’è insomma di più bello nel dare smisuratamente senza badare al prezzo e ricevere inaspettatamente molto di più, il Magis 2016 è stato davvero così.

Federica Palazzolo

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