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Roma. Chiesa e comunicazione negli ambienti digitali

Una lezione-conferenza sui nuovi media e la cyberteologia ha tenuto impegnato padre Antonio Spadaro il 17 luglio scorso in uno scambio di idee e punti di vista con una folta platea di giornalisti italiani. L’occasione è stata un corso di aggiornamento per gli iscritti all’ Ordine che si è svolto nei locali di TV2000, l’emittente della Conferenza Episcopale Italiana.
Il corso consisteva in una mattinata dedicata al tema “Architettura dell’Informazione”, affrontato dal relatore Federico Badaloni e in una sezione pomeridiana dedicata alla Cyberteologia. Di questa si è occupato il p. Spadaro, appena rientrato dal viaggio papale in America Latina. Partendo dalla propria esperienza digitale, il direttore di Civiltà Cattolica ha parlato di Internet e della Rete come luogo di condivisione, un “non luogo” dove interagire con gli altri, abbattendo le barriere geografiche e arricchendosi nello scambio con altre persone, familiari, amici o semplici utenti. Oggi Skype ci permette di parlare e vedere persone localizzate a centinaia di chilometri da noi, cosa impensabile ancora pochi anni fa, e altre piattaforme come tweet, instantpaper, storyfy, ecc. di comunicare eventi in maniera immediata condividendo con altri avvenimenti ed emozioni. Lo scambio di foto, video, informazioni è diventato esponenziale. Da qui le domande: Che pericoli ci sono in tutto questo? Sopravviverà la carta stampata e la televisione? Siamo solo agli inizi, la rete è ancora una bambina, ha detto il p. Spadaro, ma certamente non possiamo fermare la sua evoluzione, ma seguirla e imparare ad usarla nel modo migliore. Perché la tecnologia è il mezzo, ieri erano i piombi di Gutemberg oggi è la Rete, ma l’obiettivo deve rimanere sempre il bene dell’umanità.

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