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Nepal. Cronache dal terremoto/1

I padri Samuel Simick e Jomon Jose Kanniattukunnel raccontano come sta riprendendo la vita in Nepal, dopo che il 12 maggio un secondo terremoto ha aggiunto nuova distruzione e morte

Sono passati 16 giorni da quando un devastante terremoto ha colpito il villaggio di Tipling e molte altre zone del Nepal. La situazione è sotto controllo. La gente ha accettato il destino e ha iniziato a raccogliere e ricostruire la propria vita e le proprie case. I dati di prima mano indicano che ci sono 9 villaggi in questo distretto, per un totale di 547 case con oltre 3.229 persone che sono state colpite dal terremoto. Di queste, 1.179 sono fuori per lavoro o studio. I morti sono stati 9 e 11 i feriti oltre a molti animali deceduti.
Tutti sono attualmente sistemati nelle tende in quanto ogni casa è danneggiata e inagibile. Non solo le case ma anche le vie di accesso che conducono al distretto da Dhading Basi e Shebru Besi sono state spazzate via dalle frane che hanno colpito diverse aree. L’unica possibilità di raggiungere il villaggio è con l’elicottero o attraverso il pericoloso sentiero franato, cosa che richiederà dai due ai tre giorni di cammino e portare tutto il materiale utile è quasi impossibile.
Nove giorni dopo il terremoto il P. Samuel Simick, dopo molti tentativi e l’aiuto di molti sostenitori, è riuscito a raggiungere la missione. Fino a quel momento il P. Norbert D’Souza con l’aiuto di alcuni amici ha raccolto le informazioni ed è riuscito a salvare molte cose utili della comunità e delle persone. Il P. Norbert ha raggiunto tutti i 9 villaggi per aiutare le vittime e rendersi conto della situazione. Si è recato nei diversi villaggi con il nostro team sanitario mobile per aiutare i feriti. Solo ieri (10/05/2015) è stata montata una tenda di fortuna per i gesuiti di Tipling in quanto non è possibile rimanere nella residenza che era stata affittata. E i sacerdoti sono stati impegnati nell’aiuto ai terremotati.
Il clima è ancora freddo e umido. Piove quasi ogni sera. Le tende possono reggere al massimo per qualche mese, speriamo. La stagione delle piogge si avvicina. In questa zona dura fino ad ottobre perciò abbiamo bisogno di ripari temporanei che possano reggere anche ai temporali e alle occasionali grandinate. Ricostruire le case ora che la stagione delle piogge sta per cominciare è impensabile. Le cose non si muovono nel migliore dei modi qui come in altri luoghi. Non abbiamo ingegneri, costruttori, operai, né materiale da costruzione.
Le riserve di cibo si stanno esaurendo! I negozi sono ormai vuoti; i sentieri utilizzati per portare le merci a dorso di mulo non ci sono più. La gente cerca di racimolare tutto quello che può. L’aiuto che ricevono non è abbastanza. Un elicottero grande può trasportare circa 2.000 kg di merce. Uno piccolo soltanto 400 kg. Il governo sovvenziona l’elicottero grande ma i piccoli sono riservati al salvataggio e ai privati che a volte li noleggiano, con costi dalle 80.000 alle 150.000 rupie nepalesi (785-1.470 dollari USA). Alcune organizzazioni hanno fornito cibo, ma lo hanno potuto portare soltanto fin dove i camion sono riusciti ad arrivare. E dai villaggi la gente è scesa a recuperarlo. Ma ognuno non riesce a caricarsi più di un certo peso e non tutti possono andare a prendere il cibo se sono occupati in altre cose come riparare le case danneggiate, prendersi cura degli animali, dell’agricoltura, ecc.
Abbiamo bisogno di tutta l’assistenza possibile, subito.
Vostro nel Signore
Samuel Simick SJ

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