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Magis. Continua il progetto di aiuto alle Filippine

«Al centro del mio viaggio ci sono i poveri che vogliono andare avanti, i poveri che hanno sofferto per il tifone Yolanda e ancora soffrono le sue conseguenze ma hanno fede e speranza». Papa Francesco ha così chiarito il senso della sua visita pastorale che ha compiuto nelle Filippine e in Sri Lanka dal 12 al 19 gennaio 2015. La sua visita sull’isola di Leyte, una delle più colpite dal tifone che dal 2 all’11 novembre 2013 ha investito Filippine, Vietnam, Cina e Micronesia, è il segno della sua vicinanza a chi ha perso tutto, ma non si è arreso e, anzi, sta facendo di tutto per ricominciare. Una tragedia che, secondo il National Disaster Risk Reduction, ha causato 6.183 morti, 28.626 feriti e 1.785 dispersi. Le abitazioni colpite dal tifone sono state più di un milione di cui mezzo milione completamente distrutte.
Fin dai primi giorni dopo la calamità naturale, i gesuiti hanno varato un piano di intervento per aiutare le popolazioni colpite dal tifone. Il Magis, anche a nome della Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù, a metà novembre ha lanciato l’appello, insieme alle altre organizzazioni internazionali dei gesuiti aderenti alla Rete Xavier, per sostenere così gli sforzi di soccorso messi in atto dai gesuiti della Provincia delle Filippine.
Le operazioni di soccorso per l’acquisto e distribuzione di viveri, di lampade solari, di beni di prima necessità, sono state gestite direttamente dal Simbahang Lingkod Bayan, la Ong dei gesuiti filippini, con l’intervento di emergenza focalizzato nell’isola di Culion, ex colonia di malati di lebbra e missione dei gesuiti dal 1906, sita nell’arcipelago delle isole Calamianes, a nord di Palawan.
A febbraio 2014 è stato poi lanciato un progetto di ricostruzione nell’isola. Qui il tifone non solo ha travolto le abitazioni, ma ha anche distrutto le imbarcazioni dei pescatori, impedendo di portare avanti le loro attività. L’intervento prevede così la costruzione di nuove case e centri di evacuazione, attività di sostentamento e prevenzione dei disastri. Allo stesso tempo, però, cerca di individuare e avviare attività eco-sostenibili per le comunità locali tramite la creazioni di cooperative di pesca e di turismo. Il progetto, iniziato nel febbraio 2014, proseguirà fino al febbraio 2017.

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