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Firenze. “Studiare per aiutare”: week-end internazionale di Pietre Vive

Dal venerdì 28 alla domenica 30 giugno circa 80 membri dei gruppi “Pietre Vive” si sono ritrovati a Firenze per un intenso programma di studio. Gli incontri si sono svolti negli spazi della Badia Fiorentina, nel centro della città, dove le “pietre vive” hanno gustato la curata liturgia delle “Fraternità monastiche di Gerusalemme”. I partecipanti rappresentavano le 12 comunità “Pietre Vive” sparse in diversi paesi europei. Significativa è stata la presenza di “pietre vive” provenienti dalle neonate comunità di Milano e Malta e dai gruppi “embrionari” della Spagna, di Genova, di Bratislava e di Firenze. Con le comunità più “mature” come Praga, Roma, Monaco, Padova o Napoli, esse hanno potuto condividere la loro esperienza, le paure, le difficoltà… e le tante buone notizie. Apprezzatissimo è stato l’apporto gastronomico della comunità di Cagliari, unica a includere membri di tutte le fasce di età.
Ma oltre la preghiera e la condivisione, lo scopo principale della tre giorni era “sfacciato”: lo studio. Fra i relatori, la prof.ssa Yvonne Zu Dohna (Roma, PUG) ha presentato con passione e genialità la fenomenologia della percezione artistica come l’avvento di una relazione in cui la conoscenza accademica non basta se non sa diventare “docta ignorantia”. Il prof. Luigi Bartolomei (UNIBologna, Architettura) ha tracciato una “storia del luogo sacro” tra modernità e post-modernità. In un pomeriggio densissimo la prof.ssa Muzj (Roma, PUG) è riuscita a consegnare alle pietre vive una preziosa sintesi sulla nascita dell’arte cristiana e la sua specificità. Rosa Giorgi (Milano, Università cattolica), una delle autrici più conosciute in Italia nell’alta divulgazione sulla simbologia, ha lasciato ai partecipanti delle illuminanti chiavi di lettura per decodificare la narrazione contenuta nell’iconografia dei santi. Attraverso l’analisi dettagliata di avori del sec. VI, il prof. Giovanni Gardini (Ravenna) ha dato un esempio di lettura dell’opera nel suo contesto e nel suo orizzonte di fede. A chiudere il convegno è stato il P. Giampiero Basile SJ con una conferenza pubblica in Badia sulla costruzione del secondo tempio di Gerusalemme come momento teologico di una nuova consapevolezza: il vero tempio è la città stessa, formata dalle “pietre vive” del popolo d’Israele.
Questo week-end di studio e di comunione è stato possibile grazie alla preziosa collaborazione delle suore ausiliatrici, e soprattutto grazie al lavoro enorme svolto dall’ “Associazione Sant’Ignazio” di Firenze. Insieme al gruppetto nascente di Pietre Vive – Firenze, questi laici ignaziani hanno saputo trovare ospitalità gratuita per tutti i partecipanti, distribuiti in famiglie e in istituti religiosi del centro città. Questo evento di accoglienza è forse ciò che rimarrà per sempre nel cuore di tante pietre vive.
Forte dell’esperienza fiorentina, la rete internazionale di pietre vive, sezione dei “giovani ignaziani”, si sta adesso preparando per la sua prossima grande sfida: il campo internazionale a Santiago di Compostela. Sono già 50 gli iscritti che si avvicenderanno in quattro turni per garantire una presenza nella cattedrale di Santiago dal 20 luglio al 18 agosto.

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