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Bologna. Giovani alla ricerca di Dio sui passi di sant’Ignazio

Dal 5 al 15 agosto una ventina di ragazzi hanno portato a termine il Cammino Ignaziano per rivivere la trasformazione spirituale del santo pellegrino

Un’estate in cammino, una vacanza piena di desideri, a volte di “se, ma io, chissà”, paure e riflessioni sul futuro, a volte presunte certezze, pensieri, affetti. Un’estate per seminare nel proprio cuore e portare frutti nella propria vita, cambiandola. E’ l’estate dei ragazzi che dal 5 al 15 agosto hanno attraversato la Spagna Ignaziana per rivivere passo dopo passo le tappe che hanno segnato la vita del Santo pellegrino.

I giovani della Rete Loyola di Bologna insieme ad altri ragazzi provenienti da tutta Italia, accompagnati da Stefano Corticelli sj, Tiziano Ferraroni sj e Giuseppe Amalfa sj, hanno iniziato il cammino dalla casa di Loyola nei Paesi Baschi, dove Sant’Ignazio partì alla volta della Terra Santa dopo la sua “conversione”. Per Iñigo tutto cominciò nel 1522, quando nella cappella di famiglia “se entregó a Dios”. Il prosieguo del cammino è stato una marcia di dolore e amore, dove il leitmotif dei suoi turbamenti sono stati i desideri contrastanti, il rigetto dei suoi peccati e l’accettazione di un amore che sentiva di non meritare e che poi si è trasformato in quel “Prendi e ricevi”, così semplice e prezioso. Di queste trasformazioni, turbamenti ed estasi d’amore sono stati testimoni i ragazzi in cammino. Ogni giornata era scandita dal tempo di preghiera, con un’ora di marcia a prima mattina in silenzio meditando su una frase de “Il racconto del pellegrino”; tempo di cammino insieme tra paesaggi spettacolari e momenti conviviali; tempo di riposo e spunti di preghiera per il prosieguo della giornata sulla Prima Lettera di Giovanni per una completa esplorazione di ciò per Ignazio e per noi significa “Dio è amore, Dio è luce, Dio è giustizia”. E la sera dividendo i ragazzi in piccoli gruppi si chiudeva la giornata con un tempo di condivisione e confronto.

Le tappe percorse sono state Loyola, Legazpi, Arantzazu, Araja, Pamplona, Lumbier, Javier, Saragozza, Castellolì, Montserrat – Manresa con conclusione a Barcellona per visitare Santa Maria del Mar, dove Ignazio si fermò a lungo per gli esercizi spirituali, e la Sagrada Familia, magna espressione artistica delle Sacre Scritture.Infatti il Cammino Ignaziano com’è pensato dai Gesuiti, (quest’anno giunto alla quarta edizione consecutiva), alla valenza religiosa e spirituale, unisce quella culturale: permette di conoscere importanti monumenti, città storiche, paesaggi naturali incantevoli e molto diversi tra loro, lo stile di vita di alcune regioni. E così fornisce ai ragazzi pellegrini sempre più stimoli e spunti da “sentire e gustare interiormente”. Come il castello di Javier, dove nacque San Francesco Saverio, tappa al di fuori del cammino ignaziano, ma essenziale per lasciarsi accarezzare dallo sguardo di Cristo che si dona e ama, soffre in croce ma sorride.

Il Cammino Ignaziano è stato anche quest’anno un’opportunità per giovani adulti da vivere come momento di pausa, di recupero spirituale, di rinvigorimento nella fede e nell’amore.

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